Molto spesso si sente parlare di cavalli che diventano più caldi assumendo alcuni tipi di alimenti.

Ma è davvero così? Esiste una correlazione diretta tra i due fattori o il problema va osservato da un punto di vista più ampio?

In realtà vanno considerati almeno due fattori: gli alimenti da un lato, la gestione alimentare dall’altro.

Sicuramente un cavallo che vive in box conduce una vita che è ben lontana da quella di un cavallo in un ambiente naturale che pascola per almeno 15-16 ore al giorno, assumendo piccole quantità di alimento con frequenza assidua durante tutta la giornata e facendo naturalmente esercizio.

La vita in box spesso implica, per esigenze gestionali, la somministrazione di soli due pasti quotidiani che sono spesso consumati velocemente, lasciando il cavallo con molte ore di tempo libero. Questa è la prima causa di problemi comportamentali, come lo sviluppo di stereotipie.

In aggiunta a questo, spesso i cavalli sportivi assumono elevate quantità di concentrati a scapito della quota di foraggi, provocando un calo ulteriore del tempo dedicato all’alimentazione. Questa condizione può contribuire anche allo sviluppo di acidità gastrica, che provoca un certo dolore nel cavallo. Si è visto come l’incidenza di stereotipie sia stata maggiore in cavalli con acidità gastrica.

Per quanto riguarda i concentrati, ben si conosce l’effetto di alte quantità di amido nel rendere più eccitabile un cavallo. Questo può dipendere da due fattori. Innanzitutto il mangime aumenta le calorie di una razione, per cui se vengono somministrare più calorie rispetto al fabbisogno, questa può essere la causa di un cavallo carico, soprattutto se vive in box. Il secondo fattore dipende dalla serotonina, l’ormone collegato al buon umore. L’aumento dell’indice glicemico del sangue (che deriva dalla digestione degli amidi dei concentrati) comporta un aumento della produzione di serotonina, che può provocare un aumento dell’eccitabilità del cavallo. Da recenti studi inoltre si è visto come una continua produzione di serotonina superiore al normale, aumenterebbe la quantità di recettori in grado di captare la stessa, creando una sorta di circolo vizioso che implica un aumento della reattività comportamentale.

Quindi il segreto della gestione di un cavallo in box è fare più pasti possibili al giorno, almeno tre, e non diminuire la quantità di foraggi poiché la masticazione contribuisce anche allo sviluppo di saliva che è un tampone gastrico. Ovviamente qualora si verificasse una situazione di acidità, è comunque opportuno aiutare il cavallo con alimenti che fungono da protettori per la membrana gastrica e intestinale, come Forasand.

I picchi glicemici sono invece causati da un’alimentazione a base di amidi derivati da cereali crudi o poco cotti, oppure da pasti troppo abbondanti. Anche nel caso dei concentrati quindi è opportuna la somministrazione in più pasti possibili, ovviamente anche a seconda della quantità giornaliera assunta da ogni cavallo ed è meglio preferire gli amidi che provengono dai cereali estrusi che vengono metabolizzati gradualmente, senza generare picchi glicemici.

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