Il Morbo di Cushing fu scoperto per la prima volta da Harvey Cushing nel 1932, da cui prese il nome. È un disturbo presente in numerose specie, tra cui cavalli, cani e anche l’uomo. Questa sindrome colpisce circa il 20-30% dei cavalli che hanno più di 15 anni.
Il Morbo di Cushing è un disturbo endocrino causato da un’anormale iperattività della ghiandola ipofisi, che produce un’eccessiva quantità di ormone adrenocorticotropo (ACTH). L’ACTH serve per stimolare la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress, nelle ghiandole surrenali.
Livelli elevati di ACTH a livello fisiologico portano ad una serie di effetti negativi. Uno dei cambiamenti più significativi, dunque, è l’aumento della produzione di cortisolo. Persistenti livelli di cortisolo possono aumentare i livelli di glucosio nel sangue e abbassare drasticamente il funzionamento del sistema immunitario. Se diagnosticata in ritardo o non adeguatamente trattata, questa patologia determina pesanti ricadute sulla qualità della vita del cavallo e, nei casi più gravi, può portare anche alla sua morte.

I sintomi più diffusi sono:
Irsutismo e cambiamenti del mantello
Sudorazione eccessiva
• Aumento del consumo di acqua e della minzione
Letargia
Perdita muscolare
• Distribuzione anormale del grasso corporeo
Laminite

Il Morbo di Cushing può essere diagnosticato solamente dal veterinario attraverso una serie di esami. Si inizia con la misurazione del livello di ACTH nel sangue, ma possono essere necessarie più misurazioni per una diagnosi, anche considerando altri parametri. I parametri necessari alla diagnosi della malattia, infatti, possono anche essere influenzati da stress, dolore o anche da cambiamenti stagionali. Consigliamo sempre di rivolgersi al proprio veterinario per la definizione del protocollo corretto.
Per il protocollo di cure adeguato consigliamo ovviamente anche in questo caso di rivolgersi al proprio veterinario di fiducia.

I cavalli con questa sindrome, però, si possono anche aiutare dal punto di vista alimentare. Dato che come effetto si riscontra un aumento del contenuto di glucosio ematico, il consiglio è di somministrare ad libitum un buon fieno di prato polifita a basso contenuto di zuccheri e mangimi a basso contenuto di amido e zuccheri. Un elevato contenuto di amido e zuccheri, infatti, contribuisce ad aggravare la situazione metabolica.
Per i cavalli con sindrome di Cushing si rivela efficace l’aggiunta in razione di Super Fiber, un mangime formulato specificatamente con bassi livelli di amido e zuccheri e che apporta energia tramite fibra digeribile e grassi, e di Noox, un concentrato di antiossidanti che contribuisce a stimolare il sistema immunitario e a contrastare i radicali liberi.