L’importanza dell’estrusione per il cavallo

L’importanza dell’estrusione per il cavallo

Il cavallo nasce erbivoro e il suo apparato digerente non è adatto a metabolizzare grosse quantità di cereali. È per questo che un’alimentazione ricca di amido crudo può generare stati patologici e metabolici particolarmente gravi.

L’attività amilasica del piccolo intestino del cavallo è piuttosto limitata e l’amido che sfugge alla digestione duodenale può giungere anche in elevate quantità nel cieco, alterando le fermentazioni microbiche. Tale situazione può favorire l’insorgenza di coliche e laminiti e portare ad una riduzione della digeribilità generale della fibra. 

L’amido dei cereali crudi è organizzato in una struttura cristallina caratterizzata da una tipica forma a croce di Malta ed è molto resistente all’attacco enzimatico.

I trattamenti termici possono fortemente influenzarne la digeribilità. Ad alte temperature l’amido perde la struttura ordinata e si trasforma in una struttura disordinata con le caratteristiche di un gel, diventando predigerito per l’animale: questo processo prende il nome di gelatinizzazione.

L’estrusione permette di raggiungere temperature più alte rispetto alle altre tecnologie. I processi di estrusione non sono però tutti uguali: ogni lavorazione segue iter specifici e prevede l’azione combinata di diverse variabili complesse. Calore, pressione e umidità lavorano insieme secondo tempistiche particolari. In base a queste differenze cambia il risultato finale dell’alimento in termini di gelatinizzazione e quindi di digeribilità.

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